In questi ultimi anni si parla sempre più insistentemente della necessità di garantire un ambiente lavorativo sereno, dell’importanza di costruire dei gruppi di lavoro coesi e in grado di prevenire i conflitti. In tal senso, poter contare su un organo deputato alla creazione di momenti di svago, all’organizzazione di attività durante il tempo libero dei dipendenti, alla programmazione di viaggi o alla stipula di convenzioni può essere estremamente vantaggioso, sia per l’azienda che per gli stessi collaboratori. In tal senso, il ruolo del CRAL aziendale può essere inteso come fondamentale e insostituibile per arricchire il capitale umano dell’impresa.
Ma cos’è nel concreto un CRAL aziendale, e da quale normativa è regolato? E come è possibile costituirne uno, rispettando i cambiamenti introdotti dalla Riforma del Terzo Settore in questi ultimi anni? Ecco una guida completa.
Iniziamo questa guida con una definizione di CRAL aziendale. Il termine CRAL è un acronimo che sta per Circolo Ricreativo Aziendale dei Lavoratori: con tale sigla è possibile indicare gli enti senza scopo di lucro, costituiti generalmente in forma di associazione riconosciuta o non riconosciuta, da parte dei lavoratori di un’azienda. Lo scopo è quello di promuovere delle attività culturali, ricreative oppure assistenziali, nei confronti dei lavoratori stessi dell’azienda e dei relativi familiari.
Le legge che istituisce i CRAL è la Legge del 20 maggio, numero 300, del 1970, ovvero lo Statuto dei lavoratori, all’altezza dell’articolo 11: qui si afferma infatti la possibilità di promuovere nelle aziende delle attività di tipo culturale, assistenziale o ricreativo, con la gestione affidata a degli organismi formati per la maggior parte dai rappresentanti dei lavoratori delle medesime aziende. Si tratta nello specifico di enti non commerciali, che non hanno per oggetto né esclusivo né principale l’esercizio di attività commerciale.
Vediamo ora come si istituisce un CRAL aziendale, nel rispetto di quanto stabilito dalla Riforma del Terzo Settore.
Per capire come istituire un CRAL aziendale è necessario comprendere tutti i cambiamenti imposti dalla Riforma del Terzo Settore. Tutto parte dal decreto legislativo numero 117 del 2017, il quale individua in modo preciso le tipologie di enti che possono essere annoverati all’interno del Terzo Settore, e che in quanto tali possono essere registrati come Enti del Terzo Settore, con tutto quello che ne consegue.
All’interno del Terzo Settore trovano quindi posto tutte le associazioni, siano essere riconosciute o non riconosciute, che sono state istituite per “il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi”. In quanto tali, queste associazioni possono diventare degli ETS mediante l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, ovvero al RUNTS. Nell’interesse di comprendere come istituire una CRAL aziendale dopo la Riforma del Terzo Settore, è bene sapere però anche che non possono essere considerate ETS “le formazioni e le associazioni politiche, i sindacati, le associazioni professionali e di rappresentanza di categorie economiche, le associazioni di datori di lavoro, nonché gli enti sottoposti a direzione e coordinamento o controllati dai suddetti enti”.
Si capisce quindi che un CRAL può – e come vedremo nella maggiora parte dei casi – deve essere ricondotto nell’alveo degli ETS, sapendo che questi comprendono gli enti che nelle attività di interesse generale propongono la gestione di attività di stampo culturale, ricreativo, o artistico, nonché di interesse sociale. Vale quindi la pena sottolineare che un ETS non commerciale prevede tra le altre cose:
Visto il quadro generale degli ETS, vediamo ora come istituire un CRAL aziendale dopo la Riforma del Terzo Settore.
A partire dalla Riforma del Terzo Settore, i CRAL aziendali vengono ricondotti tipicamente alla disciplina delle APS, ovvero delle Associazioni di Promozione Sociale. Se è vero che la scelta della forma giuridica da assumere è tipicamente il primo passaggio concreto per istituire un CRAL aziendale, è vero anche che nella quasi totalità dei casi l’Associazione di Promozione Sociale rappresenta la forma più adatta.
Ecco gli altri passaggi necessari per l’istituzione del CRAL aziendale.
CHI SIAMOIL Cral è un Organismo di Promozione Sociale che opera nell'ambito del welfare e del tempo libero, al servizio dei soci dal 2007, raggiungendo standard qualitativi e di soddisfacenti frutto di impegno e passione, questo ci rende una realtà unica e solida nel panorama nazionale |
COSA FACCIAMOil network InterCral è in grado di offrire, ai propri affiliati e soci, soluzioni e servizi nell'ambito del Tempo Libero, dando l'opportunità ai soci di usufruire di importanti benefit e servizi mediante accordi con le Aziende correlate al circuito |
COME OPERIAMOil circuito opera attraverso la propria rete di volontari che si occupano della promozione e marketing mediante i diversi canali della comunicazione, all'interno della P.A. questo ci garantisce un elevato grado di fruibilità ed una opportunità per i soci che per le Aziende |